Un viaggio nell’innovazione
Visitare l’Expo 2025 di Osaka significa immergersi in un universo in cui tecnologia, creatività e cultura si fondono per immaginare nuovi modi di comunicare, educare e coinvolgere.

Tra padiglioni spettacolari e installazioni sorprendenti, abbiamo raccolto idee e spunti che possono ispirare anche enti pubblici italiani – musei, università, parchi, comuni – nella creazione di esperienze digitali innovative. Ecco cosa ci ha colpito di più, e come potremmo trasformarlo in qualcosa di concreto qui in Italia.
Padiglione USA – Raccontare e coinvolgere tramite mascotte, jingle e grandi schermi


Il Padiglione USA ha adottato un approccio narrativo estremamente coinvolgente. Il tema “Imagine What We Can Create Together” si sviluppa attraverso la presenza di una mascotte animata e un jingle facilmente riconoscibile. La mascotte guida i visitatori stanza dopo stanza, con ambienti multischermo che affrontano i diversi aspetti dell’innovazione americana.
L’esperienza culmina in una sala spettacolare che simula una navicella spaziale: un ambiente a doppia altezza con schermi verticali, uno schermo (di cui ne vediamo solo una porzione circolare) sul soffitto e degli specchi enromi.
Qui la mascotte accompagna il visitatore in un conto alla rovescia verso la luna. Non appena la navicella parte, osserviamo gli schermi come se guardassimo fuori dai finestrini mentre ci solleviamo da terra e raggiungiamo la luna.
La resa è sorprendente grazie alla regia visiva e all’integrazione di elementi scenici e sonori sincronizzati.
Padiglione Singapore – Interazione poetica e immersive media

Il Padiglione Singapore, intitolato “La Sfera del Sogno”, si sviluppa su tre livelli e combina arte, luce e tecnologia per raccontare i sogni e le ambizioni del Paese.
Si accede ad una sala dove ci troviamo immersi in ambientazioni naturali ricostruite con cartoncini bianchi e giochi di luce, sulle pareti scorrono video animati 2d in stop motion molto ben realizzati, l’ambiente ricrea l’effetto di una foresta, ci sono alcuni alberi bianchi dove, al posto della chioma abbiamo uno schermo, schiacciando un bottone diamo vita a a nuovi rami sottoforma di video animati 2d.



Ma le sale più interessanti sono le successive grazie anche alle loro idee interattive.
La sala successiva è composta da una serie di lampade, disposta in gruppo a generare una forma che ricorda quella di un albero. Queste luci sono disposte circolarmente, intorno ad esse ci sono alcuni leggi bianchi su cui viene riprodotto tramite dei proiettori interattivi un applicativo dandoci l’impressione di essere di fronte a un tablet.
Possiamo quindi avviare l’esperienza, disegnare sul leggio un nostro sogno per poi racchiuderlo in una sfera e lanciare il sogno verso l’albero di luci, le quali si illumineranno di conseguenza: l’effetto interattivo è molto coinvolgente oltre che suggestivo, coinvolge tutti, sia bambini che i più grandi.
Da questa sala si procede verso un piano superiore dove sul soffitto circolare viene riprodotto tramite un colossale sistema di proiettori un video animato 2d che rappresenta la nascita e costruzione di una smart city, ci si trova immersi in questo grande effetto scenografico con gli occhi puntati al soffitto.
La ciliegina sulla torta sono i sogni espressi nella sala precedente che ad un certo punto vengono riprodotti sul soffitto insieme al video. Il risultato finale è veramente coinvolgente e ci si sente parte del racconto video che prende forma sotto (o sopra) i nostri occhi.
Padiglione Malaysia – Giochi, realtà aumentata e modelli urbani interattivi


Il Padiglione Malaysia offre un percorso narrativo che parte dallo street food tradizionale e si evolve fino a visioni urbane futuristiche.
Sono presenti diversi schermi interattivi con dei giochi interattivi, tuttavia presentano alcuni bug ed i bottoni risultano di difficile utilizzo per il pubblico più giovane.
Dopo la prima parte esperienziale, il visitatore si trova davanti a un modello 3D in scala di Kuala Lumpur, attorniato da una serie di tablet. Attraverso un’applicazione di realtà aumentata, è possibile inquadrare il plastico e ricevere informazioni interattive sui diversi edifici e aree della città. L’effetto è educativo e coinvolgente, e mostra chiaramente come si possa arricchire un elemento fisico con contenuti digitali contestuali.
Padiglione Australia – Natura, suono e immersione ambientale
Il Padiglione Australia, con il tema “Chasing the Sun”, è costruito con materiali riciclati e sostenibili. La prima sala è una ricostruzione multisensoriale di una foresta di eucalipti: profumi, suoni e luci ambientali si fondono con specchi che ampliano la percezione dello spazio. Gli alberi contengono cavità in cui sono installati schermi sui quali è possibile vedere degli animali caratteristici di questo tipo di ambiente, che si muovono come se si trovassero effettivamente li intorno a noi, sui tronchi degli alberi.
L’effetto è molto curioso e interessante, l’idea di disporre degli schermi all’interno di oggetti riconoscibili per ampliarne l’efficacia comunicativa è molto valida.
In un’altra sala, una composizione di schermi distribuiti su pareti e soffitto proietta ambientazioni marine, creando un effetto panoramico e immersivo. L’allestimento unisce sostenibilità, narrazione e design esperienziale.
Padiglione Pasona Group Natureverse – Installazioni multi-schermo, umanesimo digitale e futuro della salute
Il padiglione Naturaverse, realizzato da Pasona Group, presenta una visione olistica della società del futuro, fondata sull’armonia tra esseri umani, natura e tecnologia. La struttura, a forma di ammonite, ospita personaggi guida come Astro Boy e Black Jack. Nella zona iniziale, “History of Life Zone”, un’installazione a forma di albero traccia 3,8 miliardi di anni di evoluzione, con una base riflettente a specchio che simboleggia la ciclicità della vita. Tra le tecnologie esposte troviamo: sale operatorie mobili, esoscheletri con interfacce neurali (Cyberdyne), sensori compatti per la salute (Cyvis), e sistemi fotoacustici (Acoustic X).



Nell’ultima sala è stato allestito un complesso sistema di schermi disposti su dei cubi moboli, i quali si spostano in maniera coreografica su dei carrelli creando una composizione video orginale e inedita.
Su questi cubi viene riprodotto un video che è possibile quindi godere da diverse angolazioni, a 360°, e di sicuro effetto scenico, mostra un mondo veramente ricco, dove natura e tecnologia coesistono e le persone sono connesse con compassione.
Padiglione Malta – Utilizzo intelligente di un maxi-schermo

Il Padiglione Malta dimostra come si possa ottenere un forte impatto visivo anche con spazi e budget ridotti. L’ingresso si apre su una passerella sopra uno specchio d’acqua, incorniciato da un maxi-schermo curvo che mostra paesaggi e scorci turistici maltesi. Al centro del maxi-schermo c’è la porta di ingresso al padiglione e, tale spazio, corrisponde sempre ad una porta all’interno del video.
Su questo schermo scorrono diversi video ma quello più evocativo è il timelapse del sole che sorge e tramonta sul mare, in sincronia con il riflesso nell’acqua. Un esempio semplice ma estremamente suggestivo di ambientazione scenica, efficace anche per piccoli enti o progetti culturali con vincoli di spazio.
Conclusione
L’Expo non è solo un’esibizione di potenza tecnologica, ma una fonte inesauribile di ispirazione per chi progetta esperienze pubbliche e culturali, cercando di creare coinvolgimenti e nuovi strumenti di interattività. Hai visto qualcosa che ti ha colpito? O vuoi semplicemente esplorare cosa si potrebbe fare qui in Italia? Parliamone. Possiamo costruirlo insieme.
Autore
-
Amministratore di Frame Multimedia Soutions e designer multimediale. Da sempre appassionato di quello strano mix tra comunicazione visiva e informatica, il mio obiettivo è inventare nuovi modi di comunicare, scoprire nuovi modi di interagire col mondo che ci circonda, dare forma a un nuovo modo di connetterci col mondo.